mercoledì 27 settembre 2017

Federico II, l'Università, la cultura di corte

«Ad scientiarum haustum et seminarium doctrinarum», ovvero «alla fonte delle scienze e al vivaio dei saperi» è l'iscrizione che campeggia sul frontone dell'ingresso della sede principale dell'Università di Napoli. Non si tratta solo di un motto suggestivo o retoricamente evocativo: è un monito identificativo, che, richiamando l'antichità dell'istituzione, vuole ricordare il valore della tradizione e, al contempo, l'importanza della cultura.
Il 29 settembre (festa di san Michele) fu il giorno in cui iniziarono le attività dello studium di Napoli, fondato dall'imperatore Federico II di Svevia nel 1224. La stessa data offre l'occasione per celebrare le origini della lunghissima storia di quella che può essere considerata l'università ‘statale' più antica del mondo. Al contempo, l'incontro scientifico vuole ricordare la figura e l'opera del suo fondatore, che presso la sua corte fu capace di accogliere e far sviluppare mirabilmente tradizioni culturali varie e innovative, tali da incidere indelebilmente sullo sviluppo della letteratura, della filosofia e delle arti dei secoli successivi.
Alle ore 9,00 nell'aula De Sanctis della sede storica dell'Ateneo federiciano, in corso Umberto I 40, introduce i lavori Gaetano Manfredi, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa; presiede Arturo De Vivo, Prorettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Interverranno studiosi di respiro internazionale. Il programma dettagliato con tutti gli interventi è allegata.
Nella giornata di studio, che si svolgerà col sostegno della Fondazione 'Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo', sarà presentata la ristampa anastatica del volume di Giovanni Giuseppe Origlia, Istoria dello studio di Napoli, Napoli 1753, pubblicata dalla Editoriale Scientifica.
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